Alla presenza dell'editore Giuseppe Barile e dell'Assessore Antonio Autilio è stato presentato alla stampa questa mattina, presso la Sala Agri del Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, il libro dal titolo “Sollazzo per chi si diletta di girare il mondo - e giunge quindi in Basilicata”, fotografia della Basilicata del XII secolo del geografo e viaggiatore arabo Edrisi.
Il volume costituisce una preziosa memoria della geografia medioevale. Il Kitab Ruggiar, conesegnato a Ruggero II nel 1154, ritorna a noi oggi in una versione impreziosita da un ricco corredo iconografico nell’opera dell’editore di Irsina, Giuseppe Barile, che la Regione Basilicata ha deciso di promuovere, in due lingue, arabo e italiano, a testimonianza della possibile convivenza tra due culture e due mondi molto diversi tra loro. Il libro, di 224 pagine, è stampato in pentacromia; la rilegatura è in tela uso seta, con impressioni in oro e astuccio. Edrisi è un viaggiatore e un geografo dalle idee molto chiare circa la posizione della terra nell'universo, la sua forma, i suoi climi, la sua struttura: non piatta, come erroneamente riteniamo che fosse pensata nel medioevo, bensì "da quanto risulta dai discorsi dei filosofi, dei dotti più illustri e degli astronomi, la terra è rotonda come una sfera e l'acqua vi aderisce e vi si posa per inerzia naturale senza staccarsene. La terra e l'acqua son fisse nello spazio celeste, in posizione centrale, come il tuorlo in mezzo all'ovo, e l'atmosfera le circonda da ogni parte e le tira verso il cielo o le respinge. Dio sa il vero a questo riguardo".
La narrazione di Edrisi diventa un pretesto per far emergere le testimonianze della presenza storico-artistica della cultura araba in Basilicata e farne affiorare i segni sopravvissuti tra gli affreschi e gli oggetti; riportare all'attualità gli antichi rioni della "Rabatana" di Tursi, Pietrapertosa e Tricarico, ovvero gli acquartieramenti di Abriola, Castelsaraceno, Montepeloso e Pescopagano.
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