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mercoledì 10 febbraio 2010

AUTILIO: PROGRAMMI PER CITTADINANZA SCOLASTICA E LEGALITÀ

“I gravissimi episodi avvenuti in un istituto superiore di Potenza con protagonisti studenti destano allarme tra quanti hanno competenze istituzionali nell’attività di promozione della cittadinanza scolastica, intesa come cultura della legalità e contrasto dei fenomeni della violenza giovanile”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio per il quale “le giovani generazioni nell’intero Paese vivono un momento storico sicuramente delicato per un passaggio epocale che però non può essere generalizzato – come troppo spesso accade – con il rifiuto di sentirsi protagonisti o un atteggiamento di isolamento.
E’ sicuramente una crisi di valori che siamo chiamati a fronteggiare, ciascuno per la propria responsabilità. Di qui – continua – assume maggiore rilevanza la proposta che ho lanciato solo qualche giorno fa di un Patto tra istituzioni ed educatori, contribuendo come Regione a rafforzare azioni ed attività contro la dispersione scolastica e per la formazione culturale e civile dei nostri ragazzi”.
“Si tratta – evidenzia l’assessore - di costruire una “rete” sempre più sinergica tra Regione, Enti locali, istituzioni scolastiche, associazioni dei genitori e di volontariato che si occupano a vario titolo di problemi giovanili, per rendere ancora più efficaci gli interventi ed estenderli a tutti i campi di vita ed interesse dei giovani”.
Nello specifico, nel Programma per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica abbiamo previste tre distinte azioni: la prima è finalizzata a contrastare i fenomeni della violenza giovanile e del cosiddetto “bullismo”, il dilagare delle tossicodipendenze e a diffondere la consapevolezza del valore della legalità; la seconda è finalizzata a ridurre il fenomeno della dispersione scolastica; la terza concerne l’orientamento scolastico e professionale. Sul tema specifico della violenza giovanile e su quella di genere, i percorsi – prosegue Autilio - che abbiamo individuato prevedono le seguenti attività: una ricerca finalizzata a stimare l’entità e la gravità del fenomeno della violenza di genere nelle sue diverse manifestazioni e nei vari contesti sociali, integrato da incontri con testimoni privilegiati, per un approfondimento nella dimensione sociale e regionale; un’analisi del profilo problematico del fenomeno per le implicazioni di natura sociologica, antropologica psicologica e giuridica con particolare riferimento alla condizione adolescenziale e giovanile; l’elaborazione di proposte tendenti alla prevenzione con l’indicazione dei sevizi di aiuto alla persona; l’attivazione di momenti di informazione e di confronto tra ragazze e ragazzi della scuola anche con testimonianze, letture di testi per la sensibilizzazione e l’approfondimento del fenomeno.
Puntiamo inoltre a favorire progetti di legalità intesa come apprendimento allo scopo di rendere visibile, partendo dall’esperienza e dalla riflessione degli studenti, il confine tra legalità ed illegalità, offrendo modelli di comportamento fondati sui principi della convivenza vivile e del rispetto delle regole. La sfida che viene lanciata ai giovani lucani – conclude Autilio - è quella che li richiama ad una netta assunzione di responsabilità, sostenuta dall’Istituzione regionale e fondata su un piano di pari dignità, fatto di obiettivi comuni. La partecipazione dei giovani alla vita istituzionale della Regione, in un momento storico in cui sono venuti meno i tradizionali luoghi di aggregazione, rappresenta dunque una necessità se si vuole veramente investire sul futuro”.

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