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lunedì 8 febbraio 2010

BENI CULTURALI, AUTILIO: PROPOSTA BONDI DA BOCCIARE

“La proposta del Ministro ai Beni Culturali Sandro Bondi di impiegare nei musei italiani e nella valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale il personale docente della scuola precario o considerato in esubero non solo ha dell’estemporaneo ma apre un duplice conflitto: da un lato, con le Regioni come la Basilicata che è alle prese con un programma specifico che, con proprie risorse finanziarie, riporterà in aula, nelle prossime settimane, circa 700 docenti e personale Ata precari per rafforzare l’offerta formativa e valorizzare specifiche professionali e dall’altro, con il personale precario delle strutture regionali del Ministero ai Beni Culturali che chiede legittimamente di poter superare la condizione di precariato che si trascina da troppo tempo”.
E’ il commento del coordinatore degli assessori regionali alla Cultura Antonio Autilio, che è anche assessore alla F.P.-Cultura della Regione Basilicata.
“Assai singolare – aggiunge Autilio – è la tesi del Ministro Bondi: poiché il personale di musei, biblioteche, archivi, pinacoteche, aree archeologiche, ecc. scarseggia invece di pensare come si dovrebbe ad un reclutamento in particolare tra i giovani laureati delle facoltà specifiche e in tanti casi in possesso di master di specializzazione o diplomi di alta qualificazione, si dovrebbe attingere dal personale della scuola non di ruolo. Le Regioni, che continuano da tempo a rincorrere il Ministro per una concertazione vera su vari settori delle attività culturali e dello spettacolo, non possono certamente condividere questa proposta.
Una strada da percorrere invece, come stiamo sperimentando in Basilicata – dice l’assessore lucano – è quella di promuovere tirocini formativi, anche in questo caso con fondi regionali, di laureati presso strutture regionali e locali del Ministero Beni Culturali, allo scopo di utilizzare risorse intellettuali e professionali consentendo loro di realizzare un’esperienza diretta. Quanto invece al reclutamento di nuovo personale, se si vuole realmente investire nella valorizzazione dei beni culturali che continuano ad essere i primi attrattori del turismo internazionale non basta nominare come ha fatto il Ministro Bondi un nuovo direttore generale: ci vogliono risorse adeguate perché le Regioni hanno già fatto troppo in sostituzione delle carenze del Ministero”.

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