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martedì 16 febbraio 2010

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE "IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA"

Gentile Direttore,
mi sia consentito far conoscere, attraverso il suo giornale, le finalità della legge regionale Norme in materia di beni, attività culturali e spettacolo della regione Basilicata che il Consiglio Regionale nella sua ultima “frettolosa e distratta” seduta non ha preso in esame.
La nuova normativa - che avrebbe innanzitutto dovuto colmare lacune storiche (l’ultima legge regionale nel settore beni culturali risale al 1998), investe vari ambiti settoriali della Cultura e recepisce i principi stabiliti dagli art. 117, della Costituzione nonché quanto previsto dai Decreti Legislativi n. 112/98 e n.42/04, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
D’altra parte il ruolo di responsabilità del coordinamento nazionale della VI Commissione Beni e Attività Culturali, attribuito alla Regione Basilicata, e che ho svolto per poco più di due anni, ha sollecitato ancor più l’esigenza di definire norme regionali adeguate e in sintonia con le attività costituenti l’oggetto di tavoli tecnici ove si confrontano, tra le Regioni, i più innovativi percorsi e le più recenti proposte di lavoro nei molteplici settori della cultura.
L’impianto normativo, in sintesi, introduce azioni, principi e strumenti di gestione dei beni e delle attività culturali che, seppure ormai già adottati da gran parte delle Regioni italiane, rappresentano, per la nostra realtà, un punto di svolta e l’occasione di intraprendere un percorso di sviluppo orientato e sostenuto da un’esperienza culturale forte. Laddove, infatti, una comunità riesce a percepire che il proprio patrimonio culturale può essere fonte di valori, spesso sconosciuti - e offre ai suoi membri continue opportunità di condivisione e partecipazione, che nascono dalla scoperta e dalla sempre più approfondita conoscenza delle comuni radici - si innalza la qualità della vita e della stessa dimensione comunitaria che porta in sé il gusto del vivere e del convivere.
Si evidenziano, dunque, gli aspetti che riguardano il settore Beni culturali, per il quale la Regione Basilicata ritiene ormai ineludibile dettare regole su una materia, già da tempo ampiamente disciplinata da altre Regioni:
Promuovere, valorizzare e sostenere, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con gli enti pubblici territoriali e con i soggetti privati coinvolti nella gestione dei musei locali, l’organizzazione di un Sistema museale della Basilicata quale rete integrata sul territorio di istituti e luoghi di cultura a cui sono equiparate anche le più innovative forme di offerta culturale (Parchi letterari, Ecomusei, cineteche etc.)
Porsi l’obiettivo di definire, per garantire la migliore qualità dell’offerta culturale, gli standard minimi di quantità e qualità delle attività di conservazione e valorizzazione dei beni culturali aderenti al sistema Museale della Basilicata
Considerare e promuovere interventi in materia di arte e architettura contemporanee.
In merito al patrimonio librario e archivistico-documentale e ai servizi che caratterizzano le biblioteche e gli archivi la proposta prevede, poi, la razionalizzazione di in Sistema bibliotecario regionale e di interventi relativi all’ordinamento, alla conservazione e alla fruizione degli archivi non statali esistenti sul territorio per i quali, per la prima volta, la Regione, d’intesa con la Soprintendenza Archivistica per la Basilicata, si prefigge di disciplinarne i servizi e le attività costituendo un servizio documentario integrato.
Per individuare e conoscere il suo patrimonio culturale, e archiviare le informazioni raccolte secondo precisi criteri, al fine di migliorare e potenziare le azioni di tutela, conservazione e valorizzazione, la Regione ha previsto, nella proposta di legge che si presenta, l’istituzione di un Centro Regionale di Catalogazione e la possibilità di intervento nel restauro di opere di diverse tipologia, d’intesa con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e in collaborazione con l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro.
Un intero titolo della legge è dedicato, poi, al settore Spettacolo (comprensivo di tutte le attività riguardanti il teatro, la musica, la danza, il cinema, gli audiovisivi e tutte le altre forme, anche integrate, di rappresentazione.) Infatti la Regione ha inteso, consapevole del ruolo che può assumere oggi lo spettacolo all’interno dell’industria culturale e dello sviluppo locale, disciplinare a livello normativo sia gli interventi che le azioni programmatorie.
Ulteriori innovazioni, rispetto alla normativa vigente rappresentano, infine, gli articoli che introducono strumenti di programmazione triennale delle azioni e degli interventi promossi dalla Regione riguardante i settori dei beni culturali e dello spettacolo e denominato Piano Integrato Regionale della Cultura (PIRC); di coordinamento, collaborazione e partecipazione.
E’necessario, laddove si desideri imprimere un segno innovativo di svolta alla gestione dell’intero settore cultura, puntare innanzitutto alla qualità. In quest’ottica si pone la nuova Legge sulla cultura che rappresenta il tentativo di creare uno snodo in cui la politica culturale tra dipartimenti produca SISTEMA e l’intesa tra gli operatori, finalizzata, alla ricerca della migliore qualità produca RETI. Ogni azione politica, amministrativa e sociale che prescinda da questa complessità è destinata ad arenarsi. Questo aspetto è per le realtà produttrici di cultura particolarmente considerevole perché sono per definizione le meno istituzionalizzate di altri settori e quindi meno protette nel momento in cui si ristruttura l’ordinamento.
Il compito della Regione non può essere solo quello di creare circuiti di distribuzione, ma anche e soprattutto quello di valorizzare le realtà esistenti e stimolare la crescita di nuove produzioni culturali.
Se la cultura, infatti, è un momento di aggregazione, è necessario creare i presupposti di un’azione comune e promuovere scambi costanti di informazioni e di esperienze.

Antonio AUTILIO
Assessore Regionale  alla Cultura

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